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Torino città di Satana?

La verità sul satanismo e sui demoni sotto la Mole

Torino è per davvero una città consacrata a Satana? Ha senso parlare del triangolo della magia nera e del satanismo che unirebbe Torino a Londra e San Francisco?
Sono domande che si trascinano da tempo, e alle quali si sentono dare le più svariate risposte. Molti, poi, non hanno certezze, e si limitano a considerare che “Se se ne parla tanto, forse qualcosa di vero ci sarà”.

A dispetto dalle apparenze non è un atteggiamento superficiale. Molti ricordano ancora la visita a Torino di Giovanni Paolo II , nel 1988. Invitando alla conversione, disse: «La città di Torino era per me un enigma, ma dalla storia della Salvezza sappiamo che là dove ci sono i santi entra anche un altro che non si presenta col suo nome. Si chiama il Principe di questo mondo, il demonio».
Quelle del papa Santo sono parole da non prendere sotto gamba. Parole che fanno riflettere.

Torino città di Satana
Il “portone del diavolo” di palazzo Trucchi di Levaldigi

Può allora aver senso porsi una domanda differente da quelle da cui siamo partiti. Torino ha una presenza diabolica differente o più intensa rispetto ad altri luoghi? Oppure, nel suo monito, papa Wojtyla intendeva mettere in guardia dalle tante tentazioni dei nostri tempi, forse maggiori dove più c’è ricchezza?
La risposta potrebbe essere proprio qui: il papa invitava a guardarsi dalle tante e multiformi tentazioni del quotidiano, senza insistere su una “forma personificata” del Male assoluto la cui esistenza, tuttavia, non è negata dalla Chiesa.

Ma uil mito della Torino città satanica ha altra origine: il sociologo delle religioni Massimo Introvigne la colloca tra gli anni 1968 e 1972. Fu in quel periodo che prese corpo la leggenda urbana secondo la quale sotto la Mole vivevano e operavano quarantamila satanisti.

Torino città di Satana
Inquietanti presenze sulla volta della chiesa di San Lorenzo

Da dove deriva un numero così imponente? Si tratta di una goliardata, ripresa e amplificata dai mass media, anche se in città qualcosa in quegli anni si muoveva per davvero. Ma su ben altri numeri.
A cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta si formò in città la Chiesa di Satana, di derivazione californiana, che non supera i cento adepti. Al suo interno si verifica però uno scisma, causato da satanisti in cerca di una iniziazione più “genuina”.

Torino città di Satana
In piazza Statuto la statua di un angelo: è Lucifero?

I numeri reali, come si vede, sono assai modesti. Al momento, inoltre, non risulterebbero in città satanisti attivi. Questa è anche una conseguenza di gravi fatti di sangue accaduti in altre parti d’Italia e collegati al satanismo, che avrebbero consigliato agli adepti torinesi un profilo sempre più basso. Tanto, a tener viva la loro memoria, provvedono senza problemi le leggende urbane…