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Dispersione delle ceneri, il no del Vaticano

La cremazione non è contraria alla fede, ma si deve svolgere in un moto compatibile con la tradizione cristiana delle esequie : lo ricorda papa Francesco nella istruzione Ad resurgendum cum Christo , emessa il 15 agosto 1916.

La Chiesa ha per secoli avversato la cremazione. Un primo cambiamento di rotta risale a oltre cinquant'anni fa: «Con l'istruzione Piam et constantem del 5 luglio 1963, l'allora Sant'Uffizio ha stabilito che "sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli", aggiungendo però che la cremazione non è "di per sé contraria alla religione cristiana" e che non siano più negati i sacramenti e le esequie a coloro che abbiano chiesto di farsi cremare, a condizione che tale scelta non sia voluta "come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario, o per odio contro la religione cattolica e la Chiesa". Questo cambiamento della disciplina ecclesiastica è stato poi recepito nel Codice di Diritto Canonico (1983) e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (1990)».

Da allora la cremazione si è molto diffusa in tutto il mondo: di qui l'intervento della Congregazione per la Dottrina della Fede , per ribadire le ragioni dottrinali e pastorali che portano a preferire la sepoltura dei corpi (tumulazione e inumazione) ed emanare norme per quanto riguarda la conservazione delle ceneri nel caso della cremazione.

Il documento vaticano segnala che «Seguendo l'antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro». Si specifica: «Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne , e intende mettere in rilievo l'alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia. Non può permettere, quindi, atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni errate della morte , ritenuta sia come l'annullamento definitivo della persona, sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l'universo, sia come una tappa nel processo della reincarnazione, sia come la liberazione definitiva della "prigione" del corpo».

Secondo la Chiesa non è ammissibile la dispersione in natura delle ceneri dei defunti
Secondo la Chiesa non è ammissibile la dispersione in natura delle ceneri dei defunti

In presenza di ragioni di tipo igienico, economico o sociale che portano a scegliere la cremazione, «la Chiesa non scorge ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l'anima e non impedisce all'onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l'oggettiva negazione della dottrina cristiana sull'immortalità dell'anima e la risurrezione dei corpi».

La Chiesa tuttavia continua a preferire la sepoltura dei corpi ma ammette la cremazione «a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana». Chiede tuttavia che la pratica della cremazione avvenga secondo apposite indicazioni liturgiche e pastorali, «avendo particolare cura di evitare ogni forma di scandalo o di indifferentismo religioso».

Anche la cerimonia di cremazione deve svolgersi in un modo compatibile con la pastorale cristiana
Anche la cerimonia di cremazione deve svolgersi in un modo compatibile con la pastorale cristiana

Si apre allora il capitolo della conservazione delle ceneri. Qui il documento vaticano non lascia dubbi: «Le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro , cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un'area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica».

La ragione di questa scelta è motivata: «La conservazione delle ceneri in un luogo sacro può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di dimenticanze e mancanze di rispetto, che possono avvenire soprattutto una volta passata la prima generazione, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose ».

Le ceneri dei cristiani devono riposare in un luogo consacrato
Le ceneri dei cristiani devono riposare in un luogo consacrato

Il documento è chiarissimo: «Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non sia permessa la dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione».

Per chi è comunque intenzionato a chiedere la dispersione in natura delle sue ceneri le conseguenze sono gravissime. Il funerale in chiesa non va fatto: «Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, si devono negare le esequie , a norma del diritto».