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I fantasmi? Non servono al turismo

Nell'anno del Coronavirus, in cui si prevede che il turismo di prossimità farà da padrone per le vacanze degli italiani, è balzata agli onori delle cronache una notizia curiosa.

A una finestra del palazzo ducale di Ascoli Satriano , in provincia di Foggia, è apparsa una figura vestita di rosso : forse un bambino.

Nulla di strano, se non fosse che alla finestra non corrisponde una stanza. E allora il bambino com'è entrato?

«Non ha avuto problemi a entrare perché è un fantasma », hanno spiegato in molti.

Il panorama di Ascoli Satriano, dominato dal poderoso castello

Ma il sindaco del paese non l'ha presa bene: «Ascoli non ha bisogno di inventarsi la storia dei fantasmi per sponsorizzare la bellezza suggestiva del nostro castello ducale – ha dichiarato - E la qualcosa non ce la deve ricordare, con arroganza, chi non conosce alcunché della nostra ricchezza archeologica, storica, artistica e monumentale. Soprattutto se tale pseudo insegnamento viene rivolto a coloro che, dopo 30 di completo abbandono, stanno riportando il maniero dei Marulli all'antico splendore. Tuttavia le leggende e i racconti vanno tramandati ed eventualmente anche spiegati con metodi logico-scientifici, perché anche questo fa parte della nostra tradizione storico-culturale».

Il castello dei duchi Marulli è infatti al centro di un complesso intervento di recupero. Tuttavia durante i lavori i muratori sarebbero stati testimoni di fenomeni sovrannaturali: in particolare grida strazianti, in arrivo dai piani alti dell'edificio.

Secondo la tradizione, l' infestazione del castello risale al 1347, in relazione alla discesa in Italia di re Luigi I d'Ungheria . Il monarca sostò in paese e aiutò i notabili locali, che si volevano liberare del feudatario Nicola Sabrano .

Una figura enigmatica, affacciata a una finestra del castello

L'impresa non riuscì e, ripartito il re, Sabrano invitò al castello i dignitari che l'avevano tradito, per quello che sarebbe stato un banchetto di riconciliazione. Ma nel bel mezzo della festa intervennero i soldati, che trucidarono tutti gli invitati. La carneficina fu tale che, secondo un cronista dell'epoca, il sangue fuoriuscì dal portone del castello.

La strage consolidò la fama sinistra di Sabrano: si diceva che fosse un alchimista diabolico , e che facesse rapire i poveracci per usarne i corpi nei suoi turpi esperimenti.

Re Luigi d'Ungheria sostenne i notabili ascolani, ma ne causò la rovina

Di sicuro la misteriosa figura di Sabrano sarà un "di più" da valorizzare quando il castello sarà pronto per accogliere i turisti. Ma il sindaco ha ragione: il paese ha abbondanza di monumenti che giustificano una visita anche senza dover ricorrere al paranormale.

Per gli amanti della storia, inoltre, è da ricordare che qui nel 279 a.C. venne combattuta la battaglia tra i Romani e il re dell'Epiro Pirro, per il controllo della Magna Grecia. Pirro vinse, ma a un costo così alto che pronunciò la celebre frase «Un'altra vittoria così e sarò perduto». Ancora oggi si parla di vittoria di Pirro per indicare un successo che non porta risultati tangibili: un modo di dire nato proprio qui, ad Ascoli Satriano.