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Quella strada verso il Rondò

Chi passa per la centralissima via Garibaldi , a Torino , butti l'occhio sulla breve via della Misericordia , al fondo della quale si trova la chiesa di San Giovanni Decollato.

Qui ha sede la arciconfraternita della Misericordia, fondata quasi 440 anni fa. Era infatti il 1578 quando il duca Emanuele Filiberto di Savoia autorizzò la nascita di una congregazione inntenzionata a "sollevare le condizioni dei carcerati e di accompagnare al supplizio i condannati".

La chiesa dio San Giovanni Decollato, sede dell'arciconfraternita della Misericordia
La chiesa dio San Giovanni Decollato, sede dell'arciconfraternita della Misericordia

Sotto la direzione dei fondatori e dei loro successori l'arciconfraternita ottenne numerosi privilegi, tra cui quello di poter liberare ogni anno un condannato a morte "salvo che fosse falsario di moneta, assassino, reo di lesa maestà o testimone falso".

Nel 1718 l'arciconfraternita acquistò la chiesa appartenuta al convento delle monache di Santa Croce, e nel 1720 vi si insedia, intitolandola a San Giovanni Decollato.

I confratelli vestivano un caratteristico saio nero
I confratelli vestivano un caratteristico saio nero

La chiesa attuale fu progettata dall'architetto Filippo Nicolis di Robilant, nel 1751. In quell'anno, infatti, a causa di problemi statici si decise di reimpostare la chiesa, in forme barocche.

Nel tempo l'arciconfraternita adeguò il suo impegno ai mutamenti della società e alle nuove necessità. Oggi si occupa di assistenza ai carcerati, anima una significativa attività culturale e promuove l'assistenza al culto, in particolare alla messa celebrata in latino e accompagnata dal canto gregoriano (alle 11 della domenica e delle feste di precetto).

La chiesa è spesso aperta alla visita dei turisti: si tratta di visite guidate, accompagnate da confratelli che spiegano sia la storia dell'arciconfraternita sia quella dell'edificio, con le numerose opere d'arte in esso racchiuse. Tra i tanti spunti d'interesse, non mancano di attrarre l'attenzione dei visitatori le cripte dov'erano sepolti i condannati a morte, gli oggetti collegati all'esecuzione capitale e il manichino che indossa l'abito nero dell'arciconfraternita, col cappuccio nero.

In una bacheca gli oggetti collegati alla pena capitale
In una bacheca gli oggetti collegati alla pena capitale

Informazioni dettagliate sull'attività dell'arciconfraternita si trovano sul sito www.arciconfraternitadellamisericordia.it