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Conquista dello spazio, una storia tragica

Nel 2019 si sono celebrati i cinquant'anni dal primo allunaggio : era il 20 luglio 1969 quando l'astronauta americano Neil Armstrong , comandante dell'astronave Apollo 11, posò il piede sul satellite della Terra.

La storia della conquista dello spazio , purtroppo, è tuttavia segnata da incidenti tragici , molti dei quali hanno avuto ampia risonanza sull'opinione pubblica mondiale.

Dall'inizio della corsa alla conquista allo spazio (1957) a oggi hanno perso la vita 18 astronauti e cosmonauti (per convenzione si definiscono astronauti gli americani, cosmonauti i russi e taikonauti i cinesi, dalla parola tai kong che vuol dire spazio): ad essi se ne aggiungono altri 14 morti nel corso di incidenti durante i collaudi e gli addestramenti.

La prima vittima tra nella corsa allo spazio è il russo Vladimir Komarov : era il 24 aprile 1967, e la navicella Sojuz 1 su cui viaggiava non fece aprire il paracadute al rientro nell'atmosfera.

Francobollo commemorativo in memoria del comandante Komarov

Ancora russe le tre vittime successive: i componenti della Sojuz 11 morirono in fase di rientro, quando una valvola si aprì accidentalmente durante la separazione della capsula dal modulo di servizio, facendo fuoruscire l'aria nello spazio.

Il 28 gennaio 1986 ci furono le prime vittime americane, ben sette: lo Space Shuttle Challenger espose 73 secondi dopo il decollo perché, a causa della rottura di una guarnizione, i gas caldi del motore colpirono e fecero incendiare il serbatoio esterno. In questo incidente perirono anche due donne astronauta , Christa McAuliffe e Judith Resnik.

Coinvolse nuovamente uno Space Shuttle anche l'incidente che si verificò il 1° febbraio 2003: al rientro, 16 minuti prima dell'atterraggio, il Columbia esplose a causa di un danno al bordo d'attacco dell'ala. Perirono sei astronauti americani e l'israeliano Ilan Ramon. Anche in questo caso ci furono due donne tra le vittime.

L'equipaggio dello Space Shuttle Challenger

Passando agli incidenti in fase di collaudi e addestramenti, il primo è quello in cui perse la vita il cosmonauta Valentin Bondarenko, prima vittima del programma spaziale sovietico. Il 23 marzo 1961 stava svolgendo dei test in una camera pressurizzata, in preparazione al progetto Vostok , quando si sviluppò un incendio. Il cosmonauta morì dopo 16 ore, a causa delle ustioni: all'epoca l'incidente fu tenuto segreto , e reso noto solo nel 1986.

Il primo astronauta americano a perdere la vita fu Theodore Freeman: il 31 ottobre 1964, mentre stava atterrando, l'abitacolo del suo aereo fu colpito da un'anatra. I motori si spensero: Freeman tentò di eiettarsi dall'aereo, ma la quota era ormai troppo bassa perché il paracadute potesse funzionare.

Tra gli altri incidenti in fase d'addestramento si registra quello in cui, il 27 gennaio, morì l'equipaggio dell'Apollo 1: tra i tre morti anche Virgil Grissom , che secondo la Nasa avrebbe dovuto essere il primo uomo a camminare sulla Luna.

La targa commemorativa degli astronauti morti, alla base spaziale di Cape Canaveral

Tra i morti in addestramento c'è anche il russo Jurij Gagarin , il primo uomo a volare nello spazio. Morì il 27 marzo 1968, a bordo di un piccolo caccia MiG-15UTI, forse a causa della turbolenza causata dal passaggio di una formazione di tre velivoli di maggiore dimensione. Con lui morì anche il collega Vladimir Seryogin.

L'incidente più recente risale al 31 ottobre 2014, quando lo "spazioplano" SpaceShipTwo VSS Enterprise ebbe un cedimento strutturale e si disintegrò in volo: morì il pilota Michael Alsbury.