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Paura? la pandemia cambia le ricerche online

Quali sono le paure degli italiani? La risposta arriva da internet , dalle ricerche in rete del tipo "paura di...". Un'analisi dei Google trends effettuata ogni anno dal portale italiani.coop non solo aggiorna la classifica delle paure, ma ne mostra anche l' andamento negli ultimi anni.

L'emergenza sanitaria, la pandemia di Covid 19 hanno inciso sulle paure degli italiani? La risposta è positiva: nel 2020, a febbraio e marzo, Coronavirus è stato il termine più cercato. E poi c'è stata una nuova impennata delle ricerche a ottobre, quando il numero dei contagi ha ripreso a salire. L'Italia è stata la nazione in cui il termine è stato più ricercato al mondo, seguita da Spagna, Irlanda e Gran Bretagna.

La paura delle malattie è seconda solo a quella del buio

Per contro è stata relativamente poco cercata lockdown , altra parola strettamente connessa alla pandemia e ormai entrata nel lessico quotidiano. Ma è comunque significativa la crescita di altri termini correlati all' emergenza sanitaria , come malattie, solitudine, aghi, perdere il lavoro o folla: fanno pensare che le paure indotte dalla pandemia sono più complesse e profonde di quanto non parrebbero nell'immediato.

Ma veniamo alla classifica delle dieci paure più diffuse tra gli italiani: al primo posto era e rimane quella del buio , che probabilmente è ancestrale. Al secondo posto viene quella delle malattie (che tre anni prima era quinta: tra parentesi indicheremo la posizione del 2017). Al terzo posto c'è la paura di volare (2°), seguita da quella di guidare (3°) e da quella dei cani (4°).

In crescita la paura dei temporali

Al sesto posto troviamo la paura della solitudine, una vera impennata rispetto al 19° posto del 2017. Settimo posto per la paura dei buchi (11°), ottavo per il mare (15°), nono per il sangue (10°) e decimo per le persone (9°).

Per contro diminuiscono la paura per il futuro (11°, era 8°), di viaggiare (18°, era 12°), di perdere il lavoro (21°, era 6°), del dentista (23°, era 18°), degli stranieri (37°, era 30°) e della guerra (39°, era 27°).

Salgono in modo significativo le paure dei topi (13°, era 20°) e dei serpenti (15°, era 23°) e delle farfalle (31°, era 36°) mentre, chissà perché, crolla quella dei ragni (17°, era 7°).

Il cambiamento climatico in atto fa aumentare la paura per i temporali (26°, era 33°) e per il fuoco (29°, era 39°), ma non per il vento (22°, era 21°).

Infine tre paure "strane": la pediofobia (cioè la paura delle bambole: ogni paura ha un nome scientifico), che dal 34° sale al 30° posto, la coulrofobia , cioè la paura dei pagliacci e dei clown, che dal 17° scende al 19° posto e la koumpounofobia (paura dei bottoni), dal 37° al 34° posto. Si dice che avesse paura dei bottoni Steve Jobs, che infatti indossava quasi sempre indumenti che ne erano privi: la sua fobia lo avrebbe addirittura orientato alla progettazione di dispositivi senza "bottoni", aprendo la strada al touch screen.

Tra le paure più inconsuete c'è quella per i bottoni

Quella dei bottoni è una fobia relativamente diffusa: si dice che colpisca una persona ogni 75.000.