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Il funerale nel mondo
ASIA

Sulawesi, dove il funerale è (anche) turismo

Il gruppo etnico dei Toraja abita nella porzione meridionale dell'isola di Sulawesi , in Indonesia. I Toraja sono relativamente pochi, 1,1 milioni: sono conosciuti per le loro abitazioni dai tetti enormi a forma di nave, le tongkonan , per le loro tipiche sculture di legno e, soprattutto, per i loro funerali . Per i Toraja i funerali sono eventi sociali di primaria importanza, tanto che si preferisce attendere anche degli anni (tenendo in casa il defunto imbalsamato) per poi poterli celebrare con la necessaria solennità. Fino a quando non si svolge il funerale i morti vengono considerati e trattati come malati , non come defunti.

Secondo i Toraja, infatti, un funerale che si svolga nel rispetto della tradizione e senza risparmio è fondamentale perché lo scomparso inizi nel modo migliore il suo viaggio verso l' aldilà : non sono rari i casi di chi si indebita o va quasi in rovina pur di celebrare esequie adeguate. Più elevata è la classe sociale, più sfarzoso è il funerale: prevede addirittura la costruzione di case provvisorie per accogliere gli ospiti, il sacrificio di bufali e di maiali, danze rituali.

Le tipiche abitazioni dell'etnia Toraja

Nelle convinzioni dei Toraja, un defunto cui è stato tributato il giusto funerale si trasforma in un… santo in Paradiso, capace dall'aldilà di proteggere la sua famiglia e favorirne la prosperità. Il funerale tradizionale si svolge secondo precisi passaggi a iniziare da una prima parte che si svolge in casa, alla presenza dei congiunti più stretti: vengono sacrificati un maiale, oppure un bufalo che è simbolo di forza oltre che creatura cara agli spiriti degli antenati.

Poi la salma viene portata all'aperto, ed esposta con orientamento est-ovest : l'est è simbolo della divinità, l'ovest della morte. A quel punto un cerimoniere armato di machete ferisce a morte un bufalo : è quello il momento simbolico in cui si ritiene che l'anima inizi il suo viaggio, proprio a cavallo dell'animale sacrificato in suo onore. La destinazione del viaggio lungo e tortuoso è il puya , cioè l'oltretomba.

Uno sciamano sovrintende a un funerale

A quel punto i parenti indossano abiti di colore nero e accompagnano il feretro verso la sepoltura, con canti e danze.

Insieme al feretro si trasporta anche il tau-tau , una statua in legno di dimensioni variabili, che rappresenta il defunto ed è vestita con gli stessi abiti che lui indossava in vita: non deve solo riprodurne le fattezze, ma anche la personalità. La salma viene inumata in una grotta, naturale o artificiale, a decine di metri da terra. La statua, che ha le braccia tese verso i visitatori, viene collocata più in basso: periodicamente le si porteranno offerte e doni.

Le statue tau-tau riproducono le fattezze dei defunti

I bambini, invece, vengono deposti all'interno di cavità di alberi : l'idea è che il prossimo figlio che nascerà all'interno della famiglia sarà forte e rigoglioso come una pianta.

I Toraja accolgono volentieri i turisti che vengono ad assistere ai funerali. Per loro è gratificante che ci siano persone che hanno viaggiato anche per migliaia di chilometri per essere presenti e per onorare il defunto con la loro presenza. L'idea è che, in questo modo, la tristezza possa essere suddivisa, e perciò essere più sopportabile.