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Le parole magiche di torino

Dai Savoia a Nostradamus, nascondono misteriosi e oscuri significati

Torino, città magica e misteriosa è tale anche per un aspetto sconosciuto alla maggioranza. E’ quello delle parole magiche, legate a conoscenze esoteriche riservate a una strettissima cerchia di iniziati.

La più diffusa è Fert, il motto dei Savoia. In giro per Torino lo si trova scritto in più posti: per esempio sulle colonne della cancellata che divide la piazzetta Reale da piazza Castello. E’ una frase o una sigla, e che cosa significa? La risposta forse è un segreto, che si tramanda all’interno della dinastia.

Le quattro lettere compaiono per la prima volta sull’insegna dell’ Ordine del Collare : lo fondò nel 1364 Amedeo VI detto Conte Verde . Carlo il buono cambia nome all’ordine cavalleresco, intitolandolo alla Santissima Annunziata , ma mantiene il motto; Vittorio Amedeo II, infine, eleva Fert a motto di Casa Savoia .

Le parole magiche di torino
Nel bronzo di una colonna Fert, il misterioso motto dei Savoia

Traducendo Fert dal latino, il significato più comune sarebbe “portare”, oppure sopportare : ogni membro della Casa regnante, e ogni cavaliere dell’Ordine è perciò esortato a sopportare le fatiche e le difficoltà.
Se invece si considera Fert come sigla, le interpretazioni sono numerose: citiamone qualcuna. Fortitudo Eius Rhodum Tenuit (La sua forza preservò Rodi): è riferita alla valida resistenza con cui Amedeo III avrebbe difeso l’isola dall’attacco degli Ottomani. Altre interpretazioni hanno un risvolto religioso: Foedere Et Religione Tenemur (La pace e la religione ci tengono uniti), oppure Fides Est Regni Tutela (La fede è la protezione del Regno).

Un altro bel mistero è quello del latercolo pompeiano, così soprannominato perché, nella versione più antica che si conosca, è ritratto su un mattone (latercolo) di una colonna della Grande Palestra, a Pompei.
E’ anche definito quadrato del sator. A Torino è ritratto sul muro di una casa in via Gioberti 26: che cosa significa? Le chiavi interpretative sono parecchie. Già solo limitandosi agli anagrammi, il campo interpretativo è molto esteso. In ambito religioso, abbiamo ad esempio l’invocazione O pater, ores pro aetate nostra (Oh padre, prega per la nostra epoca), lo scongiuro Retro Satana, toto opere asper (Arretra Satana, crudele in tutte le tue opere), ma anche l’invocazione diabolica Satan, ter oro te, reparato opes! (Satana, ti prego per tre volte, rendimi le mie fortune!).

Le parole magiche di torino
Quale segreto cela il "Quadrato del Sator"?

Il gran finale del mistero chiama in causa l’astrologo, farmacista e scrittore francese Michel de Notre-Dame (1503-1566), meglio noto come Nostradamus.
Nostradamus transitò per Torino, come attesta la celebre lapide della Domus Morozzo , datata 1556. Non è però chiara la ragione per cui Nostradamus venne a Torino: cercava di arricchire la sua cultura di medico o di occultista, oppure per praticare una o entrambe le sue arti?
All’epoca la cascina Morozzo aveva un altro nome: si chiamava la Vittoria . Ciò spiega il testo della lapide, in francese, dettato probabilmente da Nostradamus stesso.

Le parole magiche di torino
Una lapide ricorda il passaggio di Nostradamus a Torino

(Nostradamus alloggia qui, dov’è il Paradiso, l’Inferno, il Purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria, chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la completa rovina).
E’ possibile che la lapide della Domus Morozzo contenga più significati. Ma secondo alcuni studiosi di Nostradamus, essa sarebbe addirittura la chiave che, opportunamente utilizzata, consentirebbe di decifrare senza dubbi le ermetiche Centurie e Quartine nelle quali Nostradamus avrebbe celato numerose previsioni per il futuro.