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Il funerale laico

Una bara di fronte a un altare, un sacerdote che recita le preghiere per i defunti: questa è tra le immagini più comuni di un funerale.

Sta tuttavia aumentando in Italia il numero delle persone atee o agnostiche: secondo recenti stime di GFK-Eurisko e di Eurispes sarebbero circa il 19 per cento della popolazione, vale a dire circa 11 milioni .

Sono persone per le quali un funerale religioso non sarebbe appropriato: il modo più adatto per omaggiarne la memoria è un funerale laico.

Il funerale laico è il rito di commiato per chi non si riconosceva in una religione

E’ possibile che il defunto, in vita, abbia redatto un testamento olografo in cui compare anche la richiesta di una celebrazione laica delle esequie, oppure che a questo scopo abbia nominato un esecutore testamentario. In questi casi, ma anche in quello più generale in cui, in assenza di indicazioni precise, si conoscevano gli orientamenti in questo senso e le convinzioni del defunto, il rito laico sarà la cerimonia che più si adatta sia alla memoria di chi non c’è più, sia al cordoglio di chi si riunisce per commemorarlo.

Come si svolge un funerale laico? Regole precise non esistono: nel suo insieme è una cerimonia che rispecchia i gusti , le scelte di vita, gli affetti del defunto. E’ l’incontro tra chi lo ha conosciuto, e desidera riunirsi per ricordarlo in vari modi: raccontando episodi della sua vita, proiettando immagini o video, ricordando la personalità del defunto e così via.

Nel corso della cerimonia si possono proiettare immagini di luoghi o oggetti cari al defunto

Chi può celebrare un funerale laico? A questo proposito non ci sono vincoli. Chiunque se la senta, parente o amico, può assumersi il compito di coordinare il ricordo e introdurne i vari passaggi: l’introduzione e il benvenuto; riflessioni e letture sulla vita e sulla morte; l’elogio del defunto; il commiato; i ringraziamenti ai presenti da parte della famiglia.

Il coordinatore della cerimonia può anche essere una persona estranea al defunto, che parla con famigliari e amici, suggerisce possibilità e svolge un ruolo di collegamento.

Dove si celebrano i funerali laici? Ogni Comune dovrebbe avere una Sala del commiato, ma in realtà non è così. Gli stabilimenti dove avvengono le cremazioni hanno quasi sempre una Sala della memoria, ma talvolta può succedere che il tempo disponibile sia poco e la cerimonia risulti frettolosa. E’ per questa ragione che molte tra le principali imprese funerarie italiane (anche Giubileo tra esse) si stanno attrezzando con proprie funeral home destinate espressamente a questo scopo. In alternativa, se i partecipanti non sono molti, la cerimonia si può svolgere nella casa del defunto, oppure in un locale affittato per l’occasione. In linea di massima non si consiglia un funerale laico all’aperto, al cimitero, perché potrebbero mancare raccoglimento e concentrazione.

Anche Giubileo sta allestendo una propria funeral home

Che cosa leggere, a un funerale laico? Da questo punto di vista la scelta è molto ampia. Come esempio riportiamo Ode alla vita , di Martha Medeiros.

 
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.