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Sono un po'nei guai...

La drammatica storia dell'escursionista Geraldine Largay

Aveva più coraggio che senso dell'orientamento l'ex infermiera Geraldine Largay , 66 anni, dispersa sui monti Appalachi del Maine, negli Stati Uniti. Era stata vista viva per l'ultima volta il 22 luglio 2013: dopo ricerche tanto estese quanto inutili le sue spoglie sono state trovate il 14 ottobre 2015.
Ora il New York Times pubblica larghi brani del diario tenuto dalla donna, in attesa di soccorsi sempre più improbabili (Vedi l'articolo).

L'ultima foto dell'escursionista Geraldine Largay
L'ultima foto dell'escursionista Geraldine Largay

Geraldine si era incamminata sul Sentiero degli Appalachi , uno dei gioielli della Triple Crown of Hiking , i tre tracciati per escursionismo più lunghi d'America: 3500 chilometri dai boschi della Georgia ai monti del Maine. Con lei c'è un'amica, Jane Lee , che però il 30 giugno 2013 deve abbandonare il trekking per un'emergenza in famiglia.
Geraldine decide di proseguire comunque il suo viaggio. Si è accordata col marito George per incontri a tappe fisse in rifugi lungo il trail, per rinnovare le provviste, fare una doccia, ricaricare il cellulare e dormire una notte in un letto.
Il 23 luglio 2013, infatti, avrebbe dovuto incontrare il marito a Wyman . Ma non si presenta all'appuntamento, e il giorno successivo George lancia l'allarme.
Si mette in moto una poderosa macchina dei soccorsi, con uomini a piedi, a cavallo ed elicotteri. Ma la zona è eccezionalmente impervia, tanto da essere usata anche per esercitazioni militari. Geraldine sembra svanita nel nulla.

I coniugi Largay (da Facebook)
I coniugi Largay (da Facebook)

"E' un posto così selvaggio che basta allontanarsi di una ventina di metri dal sentiero e, voltandosi indietro, non vederne più traccia - spiega una guida del posto – Se perdi la strada, può succedere che cammini in circolo per ore".
Geraldine, peraltro, era in buona forma fisica ma inadatta a muoversi da sola: "Più volte, durante il viaggio, le era capitato di sbagliare direzione", racconterà poi l'amica. E il suo medico racconterà agli investigatori che lei era vittima di ansie e di attacchi di panico.
Dal momento che della donna non si trova più traccia, sul suo conto iniziano a circolare le ipotesi più fantasiose : c'è chi afferma sia stata vittima di malviventi, chi crede sia scappata per lasciarsi alle spalle il passato o sia morta affogata in un torrente. Non mancano sensitivi che affermano di avere avuto visioni in cui, per esempio, l'escursionista si è fratturata un'anca.
Ma la verità è tutt'altra, come si scoprirà poi. Aveva lasciato alle 6,30 il Poplar Ridge Lean-to, un rifugio a un giorno di cammino dal luogo dell'appuntamento con George: alle 11 si era già persa. Lo scrive in una serie di sms inviati al marito e mai arrivati, perché la zona è troppo sperduta per avere campo con un cellulare: "Sono un po' nei guai. Ho lasciato il sentiero per andare in bagno, e mi sono persa. Chiedi all'Appalachian Mountain Club se c'è uno dei manutentori del sentiero che può aiutarmi. Sono da qualche parte a nord della strada tra i boschi".
Geraldine ritenta il giorno dopo: "Ieri mi sono persa. Sono tre o quattro miglia fuori dal sentiero. Chiama la polizia per chiedere cosa devo fare, per favore".

I coniugi Largay (da Facebook)
I coniugi Largay (da Facebook)

Nel frattempo cerca un punto rialzato e si accampa in un bosco di abeti: ma vederla dall'alto è impossibile, le fitte chiome degli alberi la nascondono.
Man mano le provviste diminuiscono, ma Geraldine resiste oltre ogni limite. La sua agonia durerà un mese. Quando capisce che la fine si avvicina, scrive sul suo diario: "Quando troverete il mio corpo, per favore avvertite mio marito George e mia figlia Kerry. Sarà una grande cortesia nei loro confronti fargli sapere che sono morta e dove possono trovarmi, non importa quanti anni saranno passati".
Il messaggio lo ha raccolto un'escursionista più di due anni dopo. Quel che rimane di Geraldine era disteso nel suo sacco a pelo, nella tenda: l'autopsia rivela che è morta di fame ma non di sete: accanto al corpo c'è ancora una bottiglia d'acqua mezza piena. Era ad appena due miglia dal sentiero.
Quando, due settimane dal ritrovamento del corpo, la famiglia Largay visita il posto, trova una croce bianca di legno su cui ci sono appesi vari messaggi.
Uno, scritto da un bambino, afferma: "Vorrei che tu fossi qui".