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Quell'animale è un necroforo

Immaginiamo un bosco nel cuore dell’autunno: a terra c’è un tappeto di foglie che si sono staccate dagli alberi, a milioni. Ma tra un anno di quelle foglie si sarà persa traccia, grazie ai vari organismi che svolgono un compito fondamentale: decomporre e restituire al terreno quella imponente massa di materia organica.
Altrettanto accade per gli esseri viventi. In Natura ci sono animali il cui compito è nutrirsi di animali morti, facilitandone la decomposizione. Il loro ruolo, all’interno dell’ ecosistema, è di importanza fondamentale.

Non necessariamente si tratta di animali saprofagi, cioè che si nutrono solo di cadaveri. Ci sono infatti casi di animali che di solito cacciano per alimentarsi ma, all’occasione, non disdegnano di alimentarsi con prede già morte.
Tra gli insetti, il genere più noto di saprofagi è quello del coleottero del genere Nicrophorus. Ce ne sono numerose specie: in Italia è molto diffuso il N. vespilloides, dalle elitre dal caratteristico color arancione.

I coleotteri del genere Nicrophorus si cibano di animali morti
I coleotteri del genere Nicrophorus si cibano di animali morti

Restando tra gli insetti, gli esempi che si potrebbero citare sono parecchi: ci limiteremo a un altro, quello della mosca carnaria (Sarcophaga carnaria), la cui larva è ampiamente impiegata come esca per la pesca sportiva.
Passando agli animali superiori, il compito di spazzini della savana è spesso attribuito alle iene. Bisogna però riconoscere che solo le iene brune e quelle striate si nutrono in prevalenza (ma non esclusivamente) di animali morti: le iene maculate sono infatti delle abili cacciatrici.
Grazie ai loro denti e mascelle formidabili, le iene riescono a divorare quasi per intero le carcasse dei grandi erbivori, di cui restano solo pelo, zoccoli e corna.

E’ interessante notare come le iene riescano a… rubare il pranzo a felini come ghepardi o leopardi. A volte riescono a depredare anche un leone , mentre altre succede il contrario: è il “re della foresta” che, alle fatiche della caccia, preferisce sostituire il furto di una preda altrui.

Sono mangiatori di carogne ma anche predatori di piccoli animali gli sciacalli , molto noti per il loro impatto nella cultura e nell’iconografia. Lo “sciacallo” è chi trae vantaggio dalle disgrazie altrui, per esempio depredando abitazioni vuote dopo catastrofi naturali. Presso gli antichi Egizi lo sciacallo Anubi era il signore della morte e dell’Oltretomba.

Il dio egizio Anubi ha il capo di sciacallo
Il dio egizio Anubi ha il capo di sciacallo

Passando agli uccelli, il più noto mangiatore di animali morti è certo l’ avvoltoio : con questo termine si indicano numerose specie, tutte specializzate nell’alimentarsi di animali morti. Tra gli avvoltoi, un ruolo di particolare interesse spetta al gipeto, o “avvoltoio degli agnelli”, l’avvoltoio di maggiori dimensioni nidificante in Europa: la sua apertura alare può arrivare ai 280 centimetri. Per il 90% la sua dieta è costituita da ossa: quelle più grandi vengono sollevate in volo e poi lasciate cadere sulle rocce, in modo che si frantumino.

Gli avvoltoi avvistano a grande distanza le carcasse di cui si cibano
Gli avvoltoi avvistano a grande distanza le carcasse di cui si cibano

Si ciba anche (ma non solo) di animali morti il marabù , grande uccello della famiglia delle cicogne. Non è bello a vedersi, col grande becco e il capo e il collo privi di piume: è però un eccellente volatore e, nell’Ottocento, le sue piume erano usate per abbellire abiti da sera e cappelli femminili.