«Le vie del destino sono davvero difficili a comprendersi. Se non ci fosse una qualche compensazione nell'aldilà, allora questo mondo sarebbe davvero una beffa crudele»: così Arthur Conan Doyle, lo scrittore che inventò Sherlock Holmes, commentava il tema della vita dopo la morte .
La domanda è nata con l'uomo e rimarrà attuale fin quanto durerà l'umanità: l'esistenza umana ha inizio e fine solo su questa terra, oppure si prolungherà anche in seguito?
Per sapere come la pensino gli italiani su un tema di così grande portata l' Istituto Cattaneo e ORME , l'Osservatorio per la Ricerca sulla Morte e le Esequie, hanno organizzato un rilevamento intervistando 1500 persone di varie fasce sociali. La domanda, secca, riguarda la vita dopo la morte: le persone continuano a esistere in qualche modo, oppure scompaiono? Le risposte, nell'ordine, sono queste: il 45,3% crede in una forma di sopravvivenza, il 32,7% non sa che cosa rispondere, il 22% è convinto che non ci sia niente. Le percentuali variano però se si prendono in esame variabili come il sesso, l'età, il titolo di studio. Le donne, per esempio, sono più propense a credere nell'Aldilà (50,6% contro il 19,2% che non crede) rispetto agli uomini (39,7% di credenti contro 25% di non credenti).
Molto interessante poi la relazione tra credere nell'esistenza di Dio e nell'Aldilà, perché evidenzia delle contraddizioni. Lasciando da parte i "non so", è curioso che il 24% di chi non crede nell'esistenza di Dio creda però nell'aldilà e, allo stesso modo, che il 15% dei credenti non creda in una vita dopo la morte. Asher Colombo e Barbara Saracino, i ricercatori che hanno commentato la ricerca per la rivista Oltre, hanno ricondotto le varie tipologie di risposte a quattro categorie principali.
Il primo gruppo, più semplice da definire, è quello dei credenti : credono in Dio e sono convinti dell'esistenza dell'Aldilà, anche se tra loro hanno ampio spazio convinzioni eterodosse (per esempio il 10,7% crede nella reincarnazione ). I ricercatori definiscono il secondo gruppo come quello dei sedicenti materialisti , nel senso che non sono credenti e nemmeno credono esista l'Aldilà. Anche questo gruppo non è omogeneo: per esempio ne fanno anche parte dei credenti convinti che non esista vita dopo la morte.
Anche nel terzo gruppo ci sono non credenti per i quali, tuttavia, l'Aldilà esiste anche se può assumere varie forme. Può essere il mantenimento della memoria, la traccia nel proprio Dna, ma anche la credenza nella reincarnazione, condivisa da circa il 43% di chi si dichiara ateo o agnostico.
Infine c'è il quarto gruppo, che si potrebbe definire new age : l'Aldilà è una realtà in evoluzione continua, cui l'uomo appartiene anche dopo la morte che, di conseguenza, non è un capolinea ma una semplice tappa.
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