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Milite Ignoto, nostro concittadino

In queste settimane sono sempre più numerose le amministrazioni locali che assegnano la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto , a cento anni di distanza dalla sua definizione. La tumulazione all' Altare della Patria avvenne a Roma il 4 novembre 1921, di fronte a un milione di persone intervenute per assistere alla cerimonia.

Merita allora raccontare la storia di questo caduto della Grande Guerra di cui nessuno conoscerà mai il nome, scelto per rappresentare tutti i caduti e i dispersi italiani nei vari conflitti.

Il 24 agosto 1920, sulla scorta di quanto era già accaduto in Francia e in altri Paesi, il colonnello Giulio Dohuet propose di creare a Roma un monumento al Milite Ignoto. «Tutto sopportò e vinse il Soldato – scrisse Dohuet - Dall'ingiuria gratuita dei politicanti e dei giornalastri che [...] cominciarono a meravigliarsi del suo valore [...], alla calunnia feroce diramata per il mondo a scarico di una terribile responsabilità. Tutto sopportò e tutto vinse, da solo, nonostante. Perciò al Soldato bisogna conferire il sommo onore, quello cui nessuno dei suoi condottieri può aspirare neppure nei suoi più folli sogni di ambizione».

Il presidente della repubblica Mattarella rende omaggio alla salma del Milite Ignoto

Nel Milite Ignoto si sarebbero dovuti condensare tre simboli : il soldato, il popolo, la nazione.

Come luogo per la tumulazione si scelse il Vittoriano , il monumento eretto a Roma in onore di Vittorio Emanuele II , il padre della patria . Ma a quel punto era necessario scegliere la salma.

Si decise di selezionare i resti di undici soldati non identificati. Venne formata una commissione composta da sei militari di gradi differenti, tutti accomunati dall'essere stati insigniti della medaglia d'oro.

Le salme vennero cercate su un arco di territorio dal passo dello Stelvio al mare Adriatico, nei luoghi dove i combattimenti erano stati più aspri. Ogni salma proveniva da una zona precisa del fronte , e doveva essere priva di segni di identificazione, compresi quelli di reparto. Le undici bare identiche vennero trasportate ad Aquileia : qui avvenne la scelta, affidata a Maria Bergamas , madre del disperso Antonio Bergamas, che indicò la decima. Le altre dieci salme trovarono riposo nel cimitero degli eroi, ad Aquileia.

Le undici salme selezionate per la scelta del Milite Ignoto

Secondo la testimonianza della figlia Anna, la madre era decisa a scegliere l'ottava o la nona bara, perché quelli erano i numeri che ricordavano la nascita e la morte del figlio. Ma arrivata davanti alle bare provò un senso di vergogna, e affinché nulla dovesse ricordare suo figlio scelse la decima, affinché il feretro che sarebbe andato a Roma fosse davvero un soldato ignoto.

Verso Roma la bara del Milite Ignoto viaggiò in ferrovia , su un convoglio appositamente allestito. Sul carro funebre spiccava la scritta tratta dalla Divina Commedia "L'ombra sua torna, ch'era dipartita".

Il viaggio verso Roma durò dal 29 ottobre al 2 novembre: il convoglio attraversava lentamente le stazioni, affollate di gente che ne attendeva l'arrivo, preavvisato dal volo di aeroplani . Il pubblico si adeguò alla consegna del silenzio , ordinata dalle autorità: sventolava fazzoletti o bandiere, ma senza parlare.

Il viaggio da Aquileia a Roma si svolse su un apposito convoglio ferroviario

All'arrivo a Roma, il convoglio fu accolto dalle bandiere di tutti i reggimenti e dal re Vittorio Emanuele III , accompagnato da madri e vedove di caduti. Nella basilica di Santa Maria degli Angeli vennero celebrate le esequie solenni. Poi la bara rimase esposta per tutta la notte, vegliata da guardie d'onore che si davano il cambio ogni dodici minuti.

La tumulazione avvenne il 4 novembre, nel corso di una commossa cerimonia: sulla bara del Milite Ignoto fu posta la medaglia d'oro al Valor militare, concessa con la seguente motivazione: «Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria».

Da allora la salma del Milite Ignoto è sempre vigilata da una guardia d'onore , e da due fiamme che ardono perennemente.