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Costumi e curiosità
COSTUMI E CURIOSITÀ

La moda, le tradizioni e il lutto

Come vestirsi per un funerale?

E’ un fenomeno di cui si è occupato anche il Metropolitan Museum di New York , con la mostra Death Becomes Her: A Century of Mourning Attire , dal dal 21 ottobre 2014 al 1° febbraio 2015. Riguarda l’evoluzione della moda degli abiti femminili per cerimonie funebri nell’Ottocento e primo Novecento, sottolineando come l’alta moda abbia influenzato le scelte sartoriali anche negli abiti da lutto.

In passato assai più di oggi, infatti, il funerale aveva il suo dress code. Ce l’aveva per le teste coronate e per i membri dell’alta società, ma anche per la gente comune. Per donne e uomini c’era un modo per vestirsi in occasione della cerimonia funebre, ma anche nei mesi successivi durante i quali era d’obbligo sociale vestirsi a lutto.

Se si scorrono ad esempio fotografie d’epoca di funerali di personaggi illustri (dall’Ottocento in poi) si noterà come il nero sia colore d’obbligo. Ma se un completo nero addosso a un uomo non colpisce più di tanto, per le donne si arrivava a veri e propri eccessi. Addirittura, tra abiti lunghi fino ai piedi e abbondanza di veli sul capo, le donne si trasformavano in macabri fantasmi.

La moda, le tradizioni e il lutto
Antico abito funebre per cerimonia molto elegante (foto: The Metropolitan Museum of Art)

A tanti anni di distanza, le regole si sono ovviamente modificate e attenuate. Ma se si guarda alle immagini di funerali relativamente recenti (regina madre d’Inghilterra, principessa Diana, ecc.) i cambiamenti salteranno immediatamente all’occhio. Il nero resta dominante (ma compaiono anche il grigio e il viola), il capo coperto resta un obbligo per le signore ma i veli scompaiono o sono appena accennati, e sono ammessi ornamenti a patto che siano discreti (per esempio un filo di perle).

Facciamo però un passo indietro, e ricordiamo come ci si vestiva a lutto ai tempi delle nonne e delle bisnonne. Il codice variava in relazione al grado di parentela che si aveva con la persona scomparsa, e anche da Regione a Regione. In genere c’erano tre fasi: il lutto stretto, il mezzo lutto e la fine del lutto.
Per un genitore o per il coniuge il lutto stretto durava almeno un anno: in quel periodo le donne andavano vestite di nero da capo a piedi, senza indossare capi di altro colore. Gli uomini portavano una fascia nera al braccio, poi sostituita da un bottone nero all’occhiello.
Col mezzo lutto le donne potevano tornare a indossare qualche capo colorato, evitando comunque i colori sgargianti.

La moda, le tradizioni e il lutto
Per i parenti stretti del defunto è consigliato un abbigliamento formale

Oggi, per quel che riguarda l’abbigliamento del lutto, la parola d’ordine è sobrietà.
Al funerale, in particolare, si devono evitare colori troppo vivi, preferendo invece quelli scuri (nero, blu, grigio).
Essere eleganti non è indispensabile: ma l’abito dev’essere comunque dignitoso. Ci si deve però regolare in base alla formalità della cerimonia, al grado di parentela e alle abitudini della famiglia del defunto.
Il galateo impone il nero solo ai parenti stretti: in quel caso gli uomini devono indossare camicia (meglio se bianca), cravatta scura e giacca. Per le donne sempre le calze (anche in estate), e discrezione per quel che riguarda trucco, gioielli e assessori in genere.

La moda, le tradizioni e il lutto
Molta attenzione ai dettagli: le scarpe devono essere lucidate di fresco

Una cura particolare dev’essere riservata alle calzature, che si devono lucidare prima dell’uso: è fuori luogo calzare scarpe trasandate o sporche a un funerale.