Onoranze Funebri Torino Giubileo

Biblioteca

Costumi e curiosità
BACHECA

Zombie, se lo incontri lo eviti

È molto facile incontrare uno zombie , cioè un morto vivente : di solito accade all'inizio dell'autunno, alla festa di Halloween. Ti insegue, e quando non puoi più scappare pone la fatidica domanda Dolcetto o scherzetto?.

Scherzi a parte, dopo aver dedicato qualche riga ai sistemi per difendersi da streghe e vampiri, si può arricchire la serie chiamando in causa un'altra figura, partorita dal folklore haitiano e poi resa celebre in tutto il mondo da una copiosa filmografia: quella del morto-non morto, con spiccate tendenze al cannibalismo.

La figura dello zombi è di origine haitiana
La figura dello zombi è di origine haitiana

Va però detto che ad Haiti in particolare sugli zombi non si scherza: durante la feroce dittatura di François Duvalier, noto anche come Papa Doc, l'uso distorto della cultura voodoo fu uno dei modi per soggiogare oppositori e popolo, insieme al terrore di poter essere trasformati in zombi.

A far uscire la figura degli zombi dai confini del Centroamerica hanno provveduto numerose pellicole cinematografiche, alcune di grande successo e altre mediocri.

Il ruolo di capostipite spetta a La notte dei morti viventi, film del 1968 scritto, musicato e diretto da George A. Romero.
Romero lavorò con un budget ridottissimo, 114.000 dollari (il film ne incassò in tutto 18 milioni, in tutto il mondo): gli attori che interpretavano gli zombi furono vestiti con abiti di seconda mano, mentre per simulare il sangue si usarono litri e litri di sciroppo di cioccolata Bosco (la pellicola originale era in bianco e nero, e la differenza di colore non si notava).

'La notte dei morti viventi' è il capostipite dei film sugli zombi
"La notte dei morti viventi" è il capostipite dei film sugli zombi

Un notevolissimo contributo per mantenere vivi (si fa per dire...) gli zombi sul teleschermo è inoltre dato dalla serie televisiva The walking dead, iniziata nel 2010.
Lo scrittore statunitense Max Brooks (figlio di Mel Brooks e Anne Bancroft) s'è preso la briga di scrivere un Manuale per sopravvivere agli zombi, che in teoria dovrebbe consentire a un cittadino medio di sopravvivere a un attacco di morti viventi.

Il consiglio-base è quello di evitare il più possibile l'uso di armi da fuoco, perchè il rumore degli spari attirerebbe altri zombi. Di conseguenza ci si deve difendere con armi da taglio, tenendo spingarde, colubrine e mortai di riserva solo per i casi estremi.

La spingarda è utile per difendersi dagli zombi, a patto di averne una a portata di mano
La spingarda è utile per difendersi dagli zombi, a patto di averne una a portata di mano

Brooks afferma che la fuga è meglio del combattimento. Se ci si è costretti, tuttavia, anche il ricorso alle bombe, tradizionali o incendiarie, può essere utile come difesa oppure come diversivo.

L'autore americano (figlio di un grandissimo comico: aspetto da non dimenticare) ricorda che l'unione fa la forza: di conseguenza è utile creare gruppi di sopravvissuti. Non è chiaro il ruolo della luce diurna, se sia o meno un limite per il movimento degli zombi (mentre lo è per certo per i vampiri).