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MISTERO

Torino fondata dagli egizi?

Una leggenda che ha radici antiche

Molte sono le storie, più o meno fantasiose, che circolano a proposito delle origini di Torino . Tra le tante, una chiama in causa il popolo degli Egizi che da allora, e non a caso, avrebbe un legame particolare con la città della Mole Antonelliana. Ma premettiamo che, a proposito dei legami più o meno esoterici tra la città e gli Egizi non c’è nulla di scientificamente dimostrato.
E’ una storia, bella da raccontare, ma una storia e basta.

Peraltro si tratta di una storia vecchia, tant’è vero che già la raccontavano nel ‘500. A raccontare come la città fosse nata per merito di viaggiatori arrivati dalla terra delle piramidi è innanzitutto lo storico Filiberto Pingone , di cui in largo IV Marzo è rimasta l’abitazione che conserva l’unica torre medievale rimasta in città. Pingone, nel 1577, scrisse Augusta Taurinorum , la prima storia di Torino. Aggiunse che nei lavori di scavo per la costruzione della cittadella era tornata alla luce una lapide con un’iscrizione dedicata alla dea egizia Iside.

A fargli eco è Emanuele Thesauro , che fu storico di corte all’epoca in cui era reggente Madama Cristina: delle radici egizie tratta nella sua Historia della città di Torino .
Come andò la faccenda? Il principe Eridano era un semidio, fratello di Osiride . A un certo punto ebbe dei guai con la casta dei sacerdoti, e decise di emigrare. Costeggiò la Grecia poi puntò verso l’Italia, entrando nel mar Tirreno: infine sbarcò e conquistò la regione costiera che battezzò Liguria in onore del figlio Ligurio.

Torino fondata dagli egizi
La chiesa della Gran Madre sorgerebbe sul luogo di un antico tempio egizio

Lasciate le navi varcò l’Appennino e mosse verso settentrione: a un bel momento si imbattè in una pianura, attraversata da un fiume che gli ricordava tanto il Nilo. Decise allora di fondare una città e di dedicarla al dio Api , venerato sotto forma di toro .
Proprio il fiume che, più in piccolo, ricordava quello di casa riuscì però fatale al povero Eridano: mentre partecipava a una corsa di quadrighe sbagliò una curva e finì a mollo, morendo annegato. In sua memoria, al corso d’acqua venne assegnato il suo nome.

In memoria di Eridano venne anche eretto un luogo sacro intitolato alla dea Iside , sorella di Osiride, nota anche come la Grande Madre. Sul luogo, ancora oggi, c’è una chiesa: sarebbe quella dedicata alla Gran Madre: il culto avrebbe perciò mantenuto il luogo, anche se è stato cristianizzato.

Torino fondata dagli egizi
Nel Museo Egizio sarebbero conservati oggetti magici

A dimostrare il legame tra Torino e il mondo delle piramidi ci sarebbe poi un altro elemento: la città ospita il secondo più importante Museo Egizio del mondo, superato per importanza solo da quello del Cairo. Un museo così notevole da far esclamare all’archeologo francese Jean-François Champollion , che decifrò la Stele di Rosetta e la scrittura dei geroglifici: “La strada per Menfi e Tebe passa da Torino”.

C’è chi crede che all’Egizio siano esposti oggetti che emanano energia positiva , e altri che al contrario sono fonte di radiazioni negative . In genere queste due forze tendono a pareggiarsi, ma possono colpire persone particolarmente deboli o indifese.

Torino fondata dagli egizi
C'è chi crede che le mummie emettano energia negativa

Le mummie , per esempio, non dovrebbero essere esposte al pubblico: i sacerdoti che hanno sovrinteso alla loro preparazione le hanno “caricate” di energia, in vista di una futuribile resurrezione.
Tra gli oggetti negativi ci sarebbe innanzitutto il Libro dei Morti di Iuefankh , un papiro dell’epoca tolemaica (332-30 a.C.). Si dice che esoteristi abbiano chiesto alla direzione del museo di ritirare il papiro dall’esposizione al pubblico, e di trasferirle in un luogo sotterraneo, chiuse in un contenitore che non lasci passare la luce.