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La nascita di un rito del lutto

Un minuto di silenzio , in memoria di chi non c’è più. Un rito laico cui talvolta capita di assistere o di partecipare. In qualche caso coinvolge un numero limitato di persone, in altri addirittura una nazione intera: com’è successo a mezzogiorno dell’8 gennaio 2015 in Francia, per ricordare il terribile attentato che ha decimato la redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo.

Ma dov’è nata la tradizione di associare al silenzio il ricordo di chi è scomparso? Fu l’australiano Edward George Honey (1885-1922), soldato e giornalista, a proporre un momento di silenzio per solennizzare l’ Armistice Day (Giorno dell’armistizio), oggi noto come Remembrance Day (Giorno del ricordo). L’intenzione di Honey era di commemorare così i Caduti della Grande Guerra.

Un minuto di silenzio
Il "minuto di silenzio" fu inventato in ricordo dei Caduti della Grande Guerra

“Cinque minuti soltanto – domandò Honey, in una lettera pubblicata sul giornale londinese Evening News - Cinque minuti di silenzio per la nazione. Una intercessione sacra. Comunione con i Morti Gloriosi che conquistarono per noi la pace e, dalla comunione, nuova forza, speranza e fede nel domani. Anche funzioni religiose, se volete, però la cerimonia non si svolga nelle chiese ma nelle strade, nelle case, nei teatri: ovunque gli inglesi e le loro donne possano essere, sicuramente questi cinque minuti di silenzio dolce e amaro saranno un sufficiente ricordo”.

La proposta di Honey non ebbe un seguito immediato. Tuttavia, il 27 ottobre 1919, re Giorgio V accolse un’idea simile, avanzata da sir Percy Fitzpatrick : “Nell’ora in cui l’armistizio entrò in vigore – scrisse il re – L’undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese, ci sia spazio di due minuti per la completa sospensione di tutte le nostre normali attività. In perfetta immobilità, il pensiero di ciascuno possa concentrarsi su un reverente ricordo dei nostri gloriosi morti”.

Un minuto di silenzio
In seguito la commemorazione fu estesa a tutti i militari caduti

All’inizio della Seconda Guerra mondiale, nel 1940 il maggiore Wellesley Tudor Pole istituì il Silent Minute: un minuto di preghiera o di meditazione per il prevalere della pace. Su indicazione di sir Winston Churchill, dal 10 novembre 1940 la BBC iniziò a trasmettere per radio il segnale d’inizio del “minuto di silenzio” alle 21, col suono della campana Big Ben del palazzo di Westminster.

Non è escluso che il “dimezzamento” del silenzio, da due a un minuto, sia da collegare proprio a questa pratica sorta durante i bombardamenti tedeschi su Londra, e il seguito estesa a tutto il mondo. Quale che sia la ragione, oggi la pratica di commemorazione più frequente è quella del minuto di silenzio.

Un minuto di silenzio
Il "silenzio" con la tromba accompagna i funerali militari

Collegato al lutto, c’è anche un altro genere di “silenzio”: è il silenzio d’ordinanza, suonato con la tromba in commemorazione dei Caduti.
E’ un brano d’autore ignoto, che negli Stati Uniti è noto come Taps e viene suonato ai funerali militari e in altre occasioni: nei campeggi degli scout, per esempio, segna la fine della giornata.