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MISTERO

Il "patacca tour" della forca

L'opera di Francesco Albano intitolata Un condannato a morte a Torino. Un "tour della forca" dalla Restaurazione all'Unità d'Italia ha vinto il concorso Patacca Tour indetto dal Caus , il Centro arti umoristiche e satiriche di Torino.

Spiegano gli organizzatori: «Il Patacca Tour è un concorso ideato dal Caus che si rivolge a tutte quelle persone che vogliano cimentarsi nella creazione di un percorso fotografico o video (o entrambi) inedito, bizzarro ma credibile, capace di rivelare un aspetto ignoto della città di Torino o una sua particolare storia».

Sulle orme del boia di Torino il "Patacca Tour" vincitore del concorso indetto dal Caus

Non si tratta quindi di un percorso irreale, bensì di un approccio nuovo e inconsueto alla città.

«L'autore ci guida in una Torino noir, attraverso strade, piazze, storia e ironia, offrendoci un'inedita visione del capoluogo subalpino fatta di ornamenti grotteschi, monumenti e luoghi della memoria – proseguono dal Caus, animato dallo scrittore e artista Raffaele palma - Il tema della forca è tuttora vivo nel dialetto torinese, basti pensare alle numerose espressioni quali "va 'ntla furca " - vai alla forc a, sparisci - "fe 'l boja e l'impicà" - fare tante, troppe cose - "a fa 'n frèid dal boja" - fa un freddo del boia, è ghiacciato. Francesco Albano da anni si occupa di dissacrare attraverso numerosissimi video quelle dicerie oramai incancrenite, date troppo disinvoltamente ancora oggi in pasto al turismo mordi e fuggi, attraverso studi e analisi storico-culturali del territorio piemontese tutti visibili sul canale Youtube Piemonte magico e insolito ».

Così Albano introduce il suo lavoro: «Vi è stata data la possibilità di viaggiare nella Torino del XIX, catapultati nel corpo di un'altra persona. C'è chi ha vestito i panni del primo cliente dei più importanti caffé-bistrot, il giorno della loro inaugurazione. Qualcuno è stato un cavallo in piazza San Carlo, ai tempi di Nieztsche. Altri invece si sono immedesimati nel cuoco del Ristorante del Cambio e hanno cucinato per Camillo Benso conte di Cavour (sfornando qualche pietanza da asporto per l'intero Parlamento). Infine qualcuno ha provato l'ebbrezza di essere un operaio scalatore, intento a serrare i bulloni di una Mole Antonelliana in fase di costruzione. Ma l'esperienza che non avete mai vissuto è il "tour della forca", risvegliarvi nel corpo di un condannato alla pena capitale, il giorno della sua esecuzione».

Nella chiesa di San Giovanni Decollato aveva sede la confraternita che accompagnava al patibolo i condannati a morte

Albano descrive un itinerario che inizia da contrada Sant'Agostino: il condannato, col cappio al collo , è su un carro che avanza lento tra due ali di folla. Il corteo svolta in via Dora Grossa (l'attuale via Garibaldi) poi passa in piazza delle Erbe (piazza Palazzo di Città), quindi punta verso la chiesa di San Domenico, che sorgeva accanto al tribunale dell'Inquisizione .

Dalla Basilica Mauriziana esce un prete che impartisce un'ultima benedizione. Poi il corteo riparte verso Porta Palazzo, imbocca il viale di San Massimo (corso Regina Margherita) e infine raggiunge lo slargo che ancora oggi è noto come rondò dla forca. Per l'ultimo, fatale incontro con Gasprin , il boia di Torino.

Al secondo posto del Patacca Tour si sono classificati Maria Pardo e Norberto Tosetti, ideatori del Torino clorofilla tour ispirato alla Green Economy, vista in chiave satirica. Prende spunto dalla sempre più diffusa incuria del verde (pubblico e privato), che favorisce la crescita di una "foresta urbana" nei pressi di edifici di interesse storico e architettonico.

Inquietanti mascheroni ancora oggi scrutano i passanti

Terza piazza per L'odissea degli edifici inesistenti , ideato da Emilio Rasi con fotografie di Germano Magnotti. E' un itinerario surreale, che presenta numerosi edifici residenziali inesistenti dal punto di vista della numerazione civica anche se normalmente abitati.