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Il trionfo del macabro

Ossa umane usate per decorare le pareti, comporre arredi, addirittura formare macabri lampadari . Dove succede?

In Italia gli esempi non mancano, e si collegano a un periodo barocco in cui, nella predicazione della Chiesa, il ricordati che devi morire era uno dei temi più frequenti.

Un esempio da manuale si trova a Milano , nella chiesa di San Bernardino alle ossa , in piazza Santo Stefano.

Le sue origini risalgono al 1127. Nel 1210, in fondo al cimitero presso il vicolo che fiancheggia la basilica, venne eretta una camera per riunirvi le ossa esumate dal cimitero stesso. L'ossario venne poi riedificato alla fine del Seicento, ed è quello che esiste ancora oggi.

Milano, Chiesa di San Bernardino alle Ossa

La Nel 1210, in fondo al cimitero presso il vicolo che fiancheggia la basilica, venne eretta una camera per riunirvi le ossa esumate dal cimitero stesso.

La Confraternita dei Disciplini , che ha in cura la cappella, fece affrescare la cupola dal veneto Sebastiano Ricci, che vi ritrasse le anime del Purgatorio .

Le pareti interne dell'edificio a pianta quadrata sono quasi completamente ricoperte da teschi e ossa , che si trovavano nell'antico Ossario, unite a quelle che vennero esumate dai cimiteri soppressi dopo la chiusura dell'ospedale, avvenuta nel 1652.

Non ha perciò fondamento la tradizione per cui le ossa sarebbero quelle di cristiani uccisi dagli eretici ariani nel tempo in cui Sant'Ambrogio era vescovo a Milano.

Le ossa provengono infatti da persone povere morte all'ospedale, carcerati morti in prigione, esponenti della nobiltà cittadina esumati da chiese vicine.

I milanesi definirono l'ossario degli Innocenti e lo circondarono di grande venerazione. Il suo scenario era così impressionante che quando nel 1738 re Giovanni V del Portogallo la visitò, decise di farne erigere una analoga: si trova a Evora , nei pressi di Lisbona, ed è nota come Capela dos Ossos . L'intento è di proporre una riflessione sulla caducità della vita umana: a testimoniarlo c'è la scritta all'ingresso, che recita Nós ossos que aqui estamos pelos vossos esperamos (Noi ossa che qui stiamo, le vostre aspettiamo).

A Milano, poiché i fedeli aumentavano sempre più, nel 1750 la Confraternita dei Disciplini decise di far erigere nelle sue adiacenze una chiesa più ampia, utilizzando la vecchia chiesetta come atrio della nuova. E' l'attuale chiesa di San Bernardino, detta anche San Bernardino dei Morti , o "alle ossa".

La chiesa è aperta al culto e alla visita: per avere maggiori informazioni può essere utile consultare il sito www.sanbernardinoalleossa.it, da cui proviene parte delle notizie fin qui elencate.

Quello milanese non è l'unico caso di chiesa-ossario: se ne potrebbero citare numerosi altri esempi. Uno è quello di San Pietro in vincoli , nei pressi di Solferino . A ornarne le pareti ci sono 1413 teschi e le ossa di 7000 caduti dei tre eserciti che il 24 giugno 1859 si affrontarono della sanguinosa battaglia di Solferino, tra Austriaci, Francesi e Piemontesi.

A Roma si trova invece la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini , la cui cripta è decorata dalle ossa di circa 4000 frati cappuccini, morti tra il 1528 e il 1870. Anche in questo caso una scritta ammonitrice introduce alla cappella: Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete.

Roma, Chiesa di Santa Maria Immacolata

Un altro esempio è quello della cattedrale di Otranto , in Puglia: le reliquie dei martiri di Otranto (canonizzate da papa Francesco nel 2013) sono esposte nella cappella a essi dedicata.

Otranto, l'ossario nella cattedrale