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I cimiteri storico-monumentali
EUROPA

La strada europea dei cimiteri

"Il cimitero? Luogo d’arte e di storia, oltre che di memoria individuale e collettiva. Per salvaguardare i più importanti cimiteri europei, nel 2001 è nata l’Asce (Associazione dei cimiteri storicomonumentali in Europa), che si propone di promuovere il riconoscimento dei cimiteri europei come beni di eccezionale importanza.
Il sito internet dell’Asce (www.significantcemeteries.org) propone una ricca messe di informazioni (anche in italiano) e, tra esse, l’elenco dei cimiteri europei di maggiore interesse sia tra quelli storici sia tra quelli contemporanei: i cimiteri elencati sono circa 180, in oltre venti Paesi. Il fatto che ci siano associazioni o siti Internet dedicati ai cimiteri non deve però stupire. E’ collegato al fatto che si tratta di “luoghi della memoria” la cui importanza va ben oltre l’indispensabile servizio offerto alla collettività, quello cioè di essere luogo di sepoltura.

Se si introduce la parola “cemetery” su un motore di ricerca, i risultati che si ottengono sono milioni: su Google, per esempio, oltre 39 milioni. Va da sé che non tutti i rimandi sono interessanti e, in parecchi casi ci sono delle ripetizioni: però è la prova di quanto, all’estero, quello del cimitero non sia un argomento tabù.
I siti che hanno “cemetery” come parola chiave sono i più diversi tra loro e, volendo, si possono suddividere in alcune categorie: quelli di interesse storico-architettonico, quelli dedicati cimiteri militari, quelli che si propongono la salvaguardia di piccoli cimiteri locali, i cimiteri virtuali (compresi quelli in cui è possibile “seppellire” persone ancora in vita), e addirittura quelli che propongono l’elenco dei defunti, per creare immensi data-base al servizio di chi cerca di ricostruire alberi genealogici. Un esempio è www.interment.net, che si propone come “biblioteca mondiale dei cimiteri” e, per l’Italia, propone gli elenchi di Squille (Campania), Leni (Sicilia) e Vicenza (Veneto).

Ma perché interessarsi ai cimiteri storici? La risposta è già nel nome: in particolari cimiteri c’è “storia”, legata a eventi storici (per esempio la presenza del ghetto ebraico a Praga), oppure a illustri defunti, o, ancora, a esempi notevoli di arte funeraria che spaziano dal passato all’epoca moderna. Visitare determinati cimiteri, perciò, può arricchire una vacanza, garantire sensazioni che non appartengono certo al patrimonio dei comuni viaggiatori. Nasce con questo scopo la European Cemeteries Route, a cura dell’Asce: segnala 63 cimiteri, in 50 città di oltre 20 Paesi. Ne fanno parte i cimiteri storici di numerose capitali (Londra, Parigi, Oslo, Stoccolma, Tallin, Berlino, Madrid, Atene, Dublino, Roma, ecc.), ma anche di località meno note.
Londra, per esempio, ha redatto l’elenco dei suoi “magnifici sette”, i cimiteri cioè che hanno maggiori motivi di interesse: scopriamo quali sono. Apre la lista Kensal Green, fondato nel 1832. E’ una sorta di museo a cielo aperto, dove si spazia tra cappelle in revival greco o egizio antico e mausolei anglicani in stile dorico. E’ anche una riserva di flora e fauna urbana (con numerose specie animali che vi abitano stabilmente).

Il cimitero di West Norwood è all’incirca coetaneo per fondazione (1837): sebbene abbia patito per i bombardamenti nella Seconda guerra mondiale è unico nel suo genere, progettato e realizzato sulla scia del revival gotico tipico dell’epoca Vittoriana. Il cimitero più visitato è quello di Highgate (1839): anch’esso è una riserva naturale, stabilmente abitata da molte specie animali. Molti i luoghi d’interesse particolare, compresa la “Terrace” da cui si gode una suggestiva vista sulla città. Spiccata l’originalità delle tombe, che spesso richiamano i mestieri o le occupazioni dei proprietari. E poi c’è l’ospite più famoso: Karl Marx, maggior critico della società capitalista.

Il cimitero di Abney Park (1840) è fuori mano, ma ha un fascino decisamente originale. Nato per i “non conformisti” (cioè per i non anglicani o per gli agnostici) è un gigantesco orto botanico: gli alberi lungo il muro di cinta sono piantati in ordine alfabetico, ben oltre 2500 specie differenti. Curioso lo spazio riservato ai nullatenenti che, per risparmiare spazio, venivano interrati in piedi. Quello di Nunhead (1840) è il secondo per estensione dei cimiteri-giardino: vi sono sepolti oltre 400 tra artisti, esploratori e altre personalità di spicco dell’epoca Vittoriana, e caduti di battaglie famose come Trafalgar o Waterloo.

Brompton (1840) è invece noto per essere luogo di raduno di stormi di corvi reali, che è facile osservare appollaiati su lapidi e croci. A completare i “magnifici sette” c’è infine Tower Hamlets, l’unico in cui esistano lapidi scritte in “cockney”, il tipico dialetto londinese. E’ l’unico in cui si trovino lotti di sepoltura sovrapposta, che risalgono ai tempi della sovrappopolazione di Londra, con una densità fino a 3000 corpi in 10 metri quadrati."